CONTENUTI Progettare in "ottica" standard Inserire un blocco standard in un software plc Modifiche, revisioni e versioni in blocchi standard
APPENDICI Come riempire le variabili non utilizzate nelle interfacce di blocco
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COSA SONO I BLOCCHI STANDARD?
I Blocchi standard non sono altro che normalissimi blocchi di codice (in questo breve testo si useranno solo riferimenti a Step7 e Step Micro) che consentono di essere usati più volte all'interno del programma, e di essere riutilizzati più volte in programmi differenti. Lo scopo è evidente: realizzando codice comune e riutilizzabile in più applicazioni si potrà ridurre il tempo di sviluppo dell'intero progetto, senza contare che il codice 'standard' è già testato e quindi esente da bug: un motivo ancora maggiore per ridurre i tempi di messa in servizio di macchine ed impianti. Cosa dunque può essere l'ostacolo alla realizzazione di blocchi standard? Faccio un breve elenco: tempo, interfacce, standardizzazione, potenza delle cpu. TEMPO In effetti il tempo di realizzazione di un blocco standard non è breve: con realizzazione non si intende solo la scrittura del codice, ma anche la stesura dell'interfaccia (cioè i "contatti" del blocco con il mondo esterno: variabili da elaborare ed elaborate, segnali logici vari) e il testing del blocco stesso. Il processo di stesura può durare da qualche ora a tempi ben più lunghi, per questo motivo spesso si rinuncia a stendere un blocco standard: serve una funzione particolare nel software? La si crea in un blocco a sè, ma in modo così stringente da non poter essere riutilizzata in quanto mancano parametri di modifica e spesso è limitata allo scopo da ottenere. INTERFACCE Con interfacce si intendono tutti i colloqui che un blocco ha con l'esterno, come citato qui sopra: variabili in ingresso ed in uscita, segnali logici. Un blocco standard, inteso come codice riutilizzabile, dovrebbe avere un'interfaccia quanto più estesa possibile, ovviamente l'affermazione è da calcolare in base alle proprie esigenze: in generale si deve porre in interfaccia tutto o quasi tutto il modificabile entro il blocco. Lo scopo è intuibile: se si deve aprire ogni volta il blocco per modificare una variabile o un parametro cessa l'idea che quel blocco sia "standard": è un blocco come altri ma intenderlo come standard implica che tutti coloro che devono usarlo si limitano a fornire le variabili di ingresso e a prelevarne i risultati, senza toccare il codice interno. STANDARDIZZAZIONE Con questo termine si intende più che altro un processo mentale di implementare il software plc, personalmente credo che ci siano infinite vie per arrivare ad un risultato, se ovviamente la via percorsa è molto simile in diversi progetti più persone potranno accedere, modificare, testare e correggere errori, ed anche lo stesso progettista troverà meno difficoltà a "rivisitare" software datati. POTENZA DELLA CPU Pur non essendo a livello di richieste esose di risorse della cpu come lo possono essere gli ambienti grafici (si pensi agli ambienti Graph e HiGraph inclusi in Simatic e allo stesso Grafcet), però anche i blocchi standard, per il fatto stesso di incorporare funzioni che possono non essere utilizzate nel software che si sta sviluppando, richiedono dei tempi di elaborazione maggiori che per una funzione costruita "ad hoc", secondo le esigenze si può anche decidere in qualche modo di fare dei blocchi standard e le loro corrispondenti versioni "lite" per software che girano su cpu poco potenti o che sfruttano il blocco standard origine in minima parte; questo dipende tutto da chi crea ed usa i blocchi standard. Pur non essendo un "must" (un obbligo) l'impiego di blocchi o funzioni standard spesso riduce i tempi, si possono vedere come un "investimento" ossia un oggetto dal costo iniziale non indifferente, ma ammortato dall'uso che se ne fa. Ognuno che fa blocchi standard ha un suo modo di procedere, personalmente in questo breve testo se ne userà uno, non è nè il più facile, e nemmeno il più difficile: è appunto un metodo fra i tanti che esistono.
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