La corrente elettrica è denominata "alternata" quando il suo
andamento è periodico, ossia le sue polarità vengono
periodicamente cambiate, ad ogni suo ciclo (onda intera), secondo un
ritmo denominato frequenza, fluendo alternativamente nei due sensi
opposti.
Quando l'andamento nel tempo ha la forma di una sinusoide (forma
più usuale) si dice che la corrente, o la tensione, sono "sinusoidali"
con una successione di cicli uguali fra loro ed i suoi valori minimo
(negativo) e massimo (positivo) sono eguali in valore assoluto.
L'intervallo di tempo necessario per compiere un ciclo completo, si
chiama "periodo", ed in questo tempo si ha un'onda positiva ed
un'onda negativa. Ogni metà ciclo, durante il quale la
corrente scorre nello stesso senso, prende il nome di "alternanza"
o "semionda".
La corrente alternata può essere del tipo monofase o polifase (bifase, trifase, esafase). Nelle nostre case è monofase (solo 2 fili), negli impianti industriali è quasi sempre trifase (3 fili)./p>
Nella pratica, quello che interessa di una corrente e di una
tensione alternata, non è il valore massimo, ma il valore di
essa da cui dipende lo sviluppo di energia, sia termica che meccanica;
quindi si è stabilito di indicare normalmente il "valore
efficace" (I e V maiuscole), corrispondente al valore di quella
corrente continua che produrrebbe lo stesso effetto termico.
Per corrente e tensione di forma sinusoidale, il "valore efficace" I
o V = 0,7 Imax o Vmax.