PLC Forum


INDICE  INDIETRO  AVANTI


Corrente continua

Non e' semplice spiegare in poche righe il concetto di corrente continua (ci vorrebbe un intero corso di elettrotecnica :-) ), ma ci proviamo.

La corrente elettrica è denominata "continua" quando il suo andamento è unidirezionale, con polarità fisse (positiva e negativa) che non vengono mai variate.
Il flusso della corrente continua è stato fissato, per convenzione, nel senso del moto delle cariche positive, quindi contrario al reale movimento degli elettroni.
Una vera corrente continua è quella generata dalle batterie ma, agli effetti pratici, viene considerata continua anche la corrente proveniente dalle dinamo o da altri dispositivi, anche se in realtà presentano delle fluttuazioni periodiche.
La corrente continua è stata la prima ad essere usata e per diverso tempo la si è considerata come unica impiegabile (macchine rotanti).
Dato che la tensione continua è difficilmente variabile nei suoi valori (ad esempio non può essere innalzata od abbassata in modo semplice tramite i trasformatori, come avviene invece per la corrente alternata), la trasmissione a distanza di energia mediante corrente continua non è stata economicamente consigliabile, ma, negli ultimi tempi, la si sta riprendendo in considerazione.
Attualmente la corrente continua trova applicazione nella trazione ferroviaria, negli impianti di bordo, elettrochimici e cartari.











Corrente alternata

La corrente elettrica è denominata "alternata" quando il suo andamento è periodico, ossia le sue polarità vengono periodicamente cambiate, ad ogni suo ciclo (onda intera), secondo un ritmo denominato frequenza, fluendo alternativamente nei due sensi opposti.
Quando l'andamento nel tempo ha la forma di una sinusoide (forma più usuale) si dice che la corrente, o la tensione, sono "sinusoidali" con una successione di cicli uguali fra loro ed i suoi valori minimo (negativo) e massimo (positivo) sono eguali in valore assoluto.
L'intervallo di tempo necessario per compiere un ciclo completo, si chiama "periodo", ed in questo tempo si ha un'onda positiva ed un'onda negativa. Ogni metà ciclo, durante il quale la corrente scorre nello stesso senso, prende il nome di "alternanza" o "semionda".

La corrente alternata può essere del tipo monofase o polifase (bifase, trifase, esafase). Nelle nostre case è monofase (solo 2 fili), negli impianti industriali è quasi sempre trifase (3 fili)./p>

Nella pratica, quello che interessa di una corrente e di una tensione alternata, non è il valore massimo, ma il valore di essa da cui dipende lo sviluppo di energia, sia termica che meccanica; quindi si è stabilito di indicare normalmente il "valore efficace" (I e V maiuscole), corrispondente al valore di quella corrente continua che produrrebbe lo stesso effetto termico.
Per corrente e tensione di forma sinusoidale, il "valore efficace" I o V = 0,7 Imax o Vmax.








                                                    


INDICE  INDIETRO  AVANTI             ©  www.plcforum.it