La
regolazione ha lo scopo di ottimizzare la trasformazione dell’energia che
le pale ricevono dal vento in energia elettrica, mantenendo costanti e
tensione e frequenza.
Ci sono diversi tipi di alternatore: asincroni e sincroni, dipende
principalmente dalla potenza dell’aerogeneratore.
I piccoli aerogeneratori ad uso familiare, sono sincroni a magneti
permanenti, quindi brushless.
Le potenze superiori usano gli asincroni, mentre per potenze sull’ordine
dei MW si usano i sincroni (ad esempio nel Mare del Nord).
Generatore sincrono:Il
sincronismo riguarda la velocità di rotazione del campo magnetico rispetto
a quella del rotore.
Nei generatori di potenza maggiore, il rotore è di tipo avvolto ed è
alimentato dall’esterno in corrente continua da un apposito sistema di
eccitazione. Lo statore è collegato alla rete elettrica tramite un
trasformatore che porta la tensione da 690 V a 20 kV o altre tensioni
dello stesso ordine di grandezza.
Per mantenere costante la velocità di rotazione del mozzo (che è collegato
all’asse del generatore con un moltiplicatore di giri) viene variato il
passo delle pale. Se la velocità del vento scende, scende anche quella del
mozzo, quindi vengono orientate le pale in modo da avere più incidenza e
quindi generare più coppia.
La potenza istantanea che entra in rete non è sempre costante, ma
chiaramente dipende dalla disponibilità di vento.
Per regolare la potenza in uscita dal generatore, si varia la tensione
indotta nelle fasi statoriche, la quale dipende dal flusso magnetico, il
quale dipende dalla corrente di eccitazione.
I generatori sincroni di potenza minore impiegano rotori a magneti
permanenti, l’uscita viene raddrizzata e inviata su due conduttori ad un
inverter che provvede a fornire la frequenza desiderata, per carichi
monofase o trifase.

Generatore asincrono: E’ un tipo di generatore dove la velocità di
rotazione del campo magnetico è diversa da quella meccanica del rotore.
Questo consente di avere una maggiore flessibilità nella regolazione della
turbina perché le consente di lavorare bene anche con venti molto
discontinui.
La velocità del mozzo può oscillare tra 14 e 32 giri/min, oscilla anche
quella dell’alternatore, ma la frequenza di uscita rimane costante a 50Hz.
Questo è possibile perché il rotore è alimentato in corrente alternata a
frequenza variabile.
La frequenza della tensione in uscita è la stessa di quella del campo
magnetico rotante, quindi per avere f costante bisogna mantenere
costante la velocità del campo.
Il rotore gira a velocità non costante, quindi se è troppo lento viene
modulata la corrente di eccitazione in modo da generare un campo a
velocità costante. Più lento va il rotore più alta sarà la frequenza della
corrente che viene mandata degli avvolgimenti rotorici.
In questo caso il sistema di eccitazione prende il nome di “convertitore
di frequenza”.
Curva
di potenza di un tipo di aerogeneratore :
Dai 4 ai 12 m/s la potenza erogabile
aumenta con l’aumentare del vento. Raggiunta la massima potenza, con
l’aumentare del vento, viene ridotto il passo delle pale, fino a portarle
a fileggiare (angolo zero) quando la velocità del vento supera i 25 m/s.
Per venti più forti l’aerogeneratore non può funzionare perché andrebbe
incontro a rotture meccaniche.
(la curva è riferita alla turbina Vestas
V52)
Considerazione finale:
Mentre i generatori sincroni possono anche
funzionare in isola (stand alone), gli asincroni necessitano di un
collegamento alla rete per assorbire l’energia reattiva necessaria. E’
possibile far funzionare gli asincroni in isola impiegando dei
condensatori, ma il sistema e’ molto critico nella messa a punto e non
accetta forti variazioni di carico.
Per migliorare il rendimento della trasmissione si aggiungono dei filtri
per armoniche che limitano il passaggio negli stessi cavi delle inutili
correnti armoniche, riducendo quindi la caduta di tensione.
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